Confronto tra DS confort ed ID confort annata 1967

Le concorrenti sono state presentate, passiamo ora ai confronti dei dettagli. L' ID sarà sempre sulla sinistra, la DS sempre sulla destra, è una simbologia politica calcolata

 

 

Ciò che colpisce in primo luogo per quanto concerne le differenze estetiche sono il tetto bianco dell' ID e le sue cornette delle freccie. Queste sono due caratteristiche basilari che permettono di riconoscere la DS dall' ID al primo colpo d'occhio.

 

 

La DS sfoggia coperture dei longheroni che l' ID non ha. Ciò è visibile nella foto. Tuttavia, l' ID della prova monta delle modanature laterali, accessori GH dell'epoca.

 
 

I copricerchi (che nascondono i medesimi cerchioni tinti in Blanc Paros AC 102) sono anch'essi una differenza ben visibile.

Più sottile: i fari della DS non sono fissi: si muovono toccandoli. In effetti sono dei fari che adattano il fascio luminoso ai movimenti delle sospensioni, della prima generazione.

Questi fari dinamici sono specifici della DS21.
Sono collegati alla barra antirollio posteriore che agisce sul loro assetto in funzione della posizione dell'auto, per esempio in accelerazione od in frenata.

Dato che l' ID non accelera molto forte, non ne ha bisogno.

 

 
Zoom sul pannello coprimontante: striature sottili per l' ID, più larghe per la DS. Notate la rifinitura verticale cromata, esclusiva per la DS.  
I coprimontanti centrali sono assortiti a quelli posteriori in termini di striature.  

Dal davanti, nessuna differenza significativa; sull' ID si distingue la guarnizione del parabrezza nera, che sulla DS diviene grigio.

Jean François purtroppo ha montato sulla sua DS delle lampadine bianche "per vedere qualcosa di notte" , cito testualmente.

Le targhe delle vetture sono interessanti ( per comprenderlo appieno bisognerebbe conoscere il sistema di targatura del sistema amministrativo francese, ndt.):

Quella dell' ID, "P 92" è l'originale. In effetti, i dipartimenti della prima Corona Parigina iniziarono le immatricolazioni più tardi rispetto agli altri, poichè essi compaiono in seguito ad una suddivisione della Senna (75) e della Senna et Oise (78).

(La  1 A 92 è del 1967, la 1 A 93 è del 1967, la 1 A 94 è del1965, e la 1 A 95 è del 1965)

Una "P 92", dovrebbe dunque corrispondere a una "UC 75" ...

La targa della DS mostra una profonda conoscenza dell'apparato amministrativo della Val d'Oise ..

 

 

Da dietro si notano i differenti chevron: argentei sulla ID, dorati sulla DS. Anche il logo le distingue. Ma se si fosse trattato di una DS 19 (e non di una 21) non avrebbe avuto tale logo.

Le alette parasole Gradulux mostrano fino a che punto l' ID sia superaccessoriata...

Per entrambe, lo scarico in acciaio (identico) sembra essere alla moda ...
 

I retrovisori sono diversi: quello della DS per specchio ha due posizioni: "Giorno-Notte", che non è montato sull' ID.

Nella foto si vede che la racchetta porta-tergicristallo dell' ID non è cromata. Il proprietario potrebbe fare uno sforzo ed aprire il portafogli ... Oppure vuol farci credere che non ama lo sfarzo.

 
Il parabrezza è un modello Triplex sulla DS21, ed è specifico di questa versione. Quello dell' ID è un Securit (la scritta è quasi invisibile)  

Ambienti radicalmente differenti alle plancie. Tutto è diverso, anche il dettaglio più insignificante: il posacenere, per esempio.

 

La rifinitura di metallo a forma di occhio, evidenziata da una freccia rossa, è in alluminio sull' ID, ed in zama (o zamac) cromato sulla DS.

Non me lo sono inventato. E' stato il professor Petriman che me lo ha detto.

 
A livello degli interni, i due modelli sono molto simili.
Ma le maniglie delle porte e le manovelle alzavetro sono un gradino sopra, sulla DS ...
 
La DS, per sottolineare la sua ricchezza, ha sul pannello della portiera (in basso a sinistra) una protezione specifica, che non serve a niente dal mio punto di vista.  

A livello degli interni, una piccola ulteriore differenza è visibile.

In effetti, se il bracciolo era di serie in 3 porte su 4, era ancora optional nel 1967 per la porta del conducente. E lì, paradosso dei paradossi, l'ID ne è dotata mentre la DS no.

L' ID, DS dei poveri ... O il contrario?

 
La sensazione si conferma quando ci si rende conto che l' ID è dotata di antifurto (optional) posizionato sotto al volante, e la DS no...  

...a questo punto non vi sorprenderete se vi dico che l' ID ha l'opzione "sedili regolabili in altezza" , che la DS non ha.

Notate il rivestimento grigio dei longheroni: sulla DS è una riproduzione, e si vede.

 

Detto questo, a livello d'illuminazione interna, non si gioca ad armi pari.

La Ds sfoggia sul divano posteriore due luci supplementari, che l' ID non può avere neppure optional.
 

L' ID ha un piccolo faretto lato guida, mentre la DS è dotata di un porta lampada dal disegno ricercato, SIA lato guida SIA lato passeggero.

Punteggio finale: 4 punti d'illuminazione a 1 per la DS.

 
Il resto dell'arredamento interno: tappetini con linguette, bagagliaio, ecc, è in comune.  

A livello dei pedali, la DS ha il suo famoso freno a fungo. Si noti nel frattempo che la sagoma del tappeto è diverso.

Si vede pure che la DS non ha il pedale della frizione.

Infine, anche il freno a mano (a pedale sulla DS) è diverso: l' ID è dotata di una leva poco pratica, mentre la DS propone un pedale associato ad un comando di sbloccaggio manuale.

 

Sotto il cofano motore noto poche differenze significative, se non quelle che mi ricordò il dotto Pétriman :

* la DS monta un carburatore Weber doppio corpo, l' ID un Solex monocorpo.

* lo spinterogeno è davanti al motore sulla DS, sull' ID indietro.
* le apparecchiature idrauliche sulla DS: regolatore centrifugo, impianto idraulico.

Da notare la batteria del lato destro, che è una peculiarità delle annate 1967 e 1968.

Inoltre vediamo nell'immagine che:

-la DS non ha il suo pulsante di accensione perchè è stata fatta una modifica artigianale su questo pezzo.
-non ci sono i tubi d'aerazione dell'abitacolo dell' ID (erano in pulizia)

 

 

E' possibile che vi siate persi quel particolare allucinante?
(Guardate bene)

 

Eh sì, il bidone LHM dell' ID ha ancora il cartellino.
 
Bisogna sottolineare che un pò dappertutto sull' ID si trovano delle etichette, dei segni di matita o dei simboli verniciati dagli operai di Javel.

Quando vi dico che questa è un auto nuova... completamente incredibile...

E' chiaro che nel 1967 quel cartellino era indispensabile : ricordate che era il primo anno del liquido verde LHM, quindi potete immaginare la possibile confusione con l' LHS2...

 

Colore originale delle due auto : AC616 Bleu d'Orient, confermato dalle targhette (pastilles).
ME sta per MErville, produttore di vernici dell'epoca.

Sull' ID anche la pastille è nuova...

 
Infine qualcosa che ha solo la DS, e l' ID no : le trombe bitonali.  
Forza, non c'è dubbio, questo non è lo stesso modello : la DS è 35 kg più pesante! Il peso del clacson, di sicuro...